Intervista
Ecco una breve intervista al capocomico della compagnia che abbiamo trovato fermo,
sul ciglio della strada, con una ruota a terra.
Che cos'è il Teatro medico-ipnotico?
Il Teatro Medico-Ipnotico si occupa di ricerca nell'ambito del Teatro di Animazione, e prevalentemente alla realizzazione di spettacoli di baracca con burattini proposti a spettatori
di tutte le età.
E' medico perché vorrebbe curare lo sguardo, ipnotico perché lo sguardo per essere curato dev'essere liberato, anche con una risata.
I burattini sono statue?
Sì, statue moventi, policrome e oranti.
Il loro è anche un teatro di parola?
Credo che la parola ai burattini sia necessaria, a differenza delle marionette. Quello dei burattini è un teatro d'immagine, parola e movimento, e nel movimento includo la musica. L'immaginario di ogni burattinaio è una storia privata. Il mio è fatto di cinema e pittura.
E' un teatro di immagini in movimento quindi?
Nei burattini gesto ed azione sono uniti, ogni movimento è un involontario gesto espressivo.
Ma essendo sculture, segni visivi statici bloccati nell'istante, possono tentare di prendere la distanza dal tempo, da Saturno e dalla malinconia.
I burattini possono tentare di non inserire il movimento nel tempo ma piuttosto il tempo nel movimento. In questo modo le immagini appaiono e scompaiono per quello che sono, dei fantasmi.
Quindi lei vorrebbe farmi credere di essere un negromante?
Non avrebbe dieci euro da prestarmi?
Il suo è un linguaggio tradizionale, lontano dalla modernità,
non crede in questo modo di poter offrire solo immagini di morte?
La tradizione è nella memoria collettiva. Io voglio ricercare il classico che si cela nel teatro dei burattini. Per intrattenere la morte il più possibile in platea, vendendogli sempre lo stesso biglietto.